Il bianco a Sissinghurst

Lo scorso autunno ho avuto la fortuna di poter organizzare una visita di una settimana ad altrettanti giardini nel sud dell’Inghilterra, alcuni famosi, altri meno conosciuti, ma comunque importanti per chi si occupa di progettazione di giardini e in generale per ogni giardiniere d’arte. È stata una settimana caratterizzata dalla pioggia, a volte torrenziale, ma d’altronde, se fosse stato diverso, non si chiamerebbe Inghilterra.

Ho visitato il famoso Great Dixter del compianto Christopher ‘Christo’ Lloyd, il parco paesaggistico di Sheffield, Nymans, Great Comp, Pashley Manor, il giardino di Wisley della Royal Horticultural Society e forse il più famoso per chi fa il nostro mestiere: Sissinghurst, nato dalla penna e dalla vanga della scrittrice inglese Vita Sackville-West e del marito Harold Nicolson. E proprio a Sissinghurst Castle Garden – nel Kent – dedico qui alcune riflessioni.

Il giardino di Sissinghurst si sviluppa intorno a un castello con due torri e annessi edifici che la coppia acquistò all’inizio degli anni ’30 del Novecento, suddividendolo in diversi giardini dalle caratteristiche anche molto diverse. Sissinghurst è famoso soprattutto per il White Garden e il Rose Garden, che danno il loro meglio tra metà marzo e metà luglio.

Inizio settembre sembra quindi a prima vista un periodo non ideale per visitare il giardino, ma Sissinghurst, con la sua tipica suddivisione in stanze, ha sempre qualcosa da offrire.

Su Sissinghurst si potrebbe scrivere un libro – e in effetti ne sono stati scritti diversi – e ognuno dei giardini meriterebbe una descrizione approfondita. Qui mi limiterò ad approfondire il più caratteristico, il White Garden, lasciando magari a un futuro articolo la disamina delle altre “stanze di Sissinghurst”.

Il White Garden è famoso nelle foto soprattutto per via della Rosa ‘Mulliganii’ che fiorisce profusamente e che è il carattere centrale del giardino, arrampicata su un imponente pergolato metallico al centro. A settembre non è in fiore, ma anche la sola struttura del giardino, a tratti formale e a tratti più spontanea, merita sicuramente un apprezzamento. Lo si nota fin dalla porta d’ingresso, che lascia intravedere il bellissimo vaso cinese (o egiziano, secondo alcune testimonianze) posto al centro del pergolato.

Il White Garden, come si intuisce dal nome, impiega prevalentemente piante la cui fioritura è nelle tonalità del bianco o del “quasi bianco” (con accenni di celeste, viola e rosa), ma non solo. L’idea di Sackville-West era di progettare il White Garden anche come un giardino in cui il “bianco” significasse assenza di fioritura, includendo quindi piante con foglie nelle tonalità del grigio argento. Naturalmente non manca il verde, come quello delle felci che crescono più o meno liberamente nel giardino e che servono a far risaltare il bianco, altrimenti destinato a perdersi nel contesto. D’altronde, nel giardinaggio, il verde è il “non colore” per eccellenza.

Durante il periodo in cui Vita e Harold vivevano a Sissinghurst il giardino includeva anche molte eccezioni alle tonalità del bianco, come una rosa rossa. Dopo la presa in gestione da parte del National Trust, però, si è intervenuti per conferire al giardino un carattere più coerente e deciso.

L’effetto di queste tonalità di bianco usate in modo così prepotente è quasi trascendente, anche a inizio settembre. Forse perché il giardino è stato concepito come uno spazio da godere soprattutto la sera, la luce tenue dell’autunno ne accentua i caratteri in modo ancor più suggestivo.

Il White Garden alterna parti più formali ad altre con una piantumazione volutamente informale, come se fossero (falsamente) abbandonate da un paio di settimane. La parte nord è suddivisa in un parterre contenuto da bossi, simile a un box garden, mentre la parte sud è formata da quattro grandi bordure. Anche queste aiuole e il perimetro di bosso non fanno altro che esaltare il bianco e l’argento delle piante al loro interno.

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