Libri

  • Semprevivo

    Semprevivo

    Un albero o un arbusto che produce fiori per una sola, splendida settimana in primavera può darti un piacere intenso per quel breve periodo. A patto che non piova. E naturalmente evita di andare in vacanza proprio allora, altrimenti ti perdi lo spettacolo. Per il resto dell’anno, la pianta sarà poco più di un’ospite nel tuo giardino.

    Performance Plants – Andrew Lawson

    Lo spirito di Perennial consiste proprio nell’utilizzare piante, e combinazioni di piante, capaci di rendere il giardino interessante e caratteristico in ogni stagione. E mai come oggi, primo giorno di primavera, il tema è di attualità.

    Questo non significa necessariamente scegliere specie dalla fioritura prolungata, ma piuttosto alternare piante che fioriscono in momenti diversi dell’anno.

    E l’interesse non deve concentrarsi esclusivamente sui fiori: foglie, cortecce, strutture, geometrie e profumi sono tutti elementi fondamentali dell’equazione che rende un giardino davvero affascinante.

  • Unire passioni (apparentemente) lontane

    Unire passioni (apparentemente) lontane

    Da sempre, la mia passione per la natura e il giardinaggio convive con quella per le interfacce uomo-macchina, accompagnata da una domanda di fondo: è possibile farle dialogare?

    Il primo seme di questa riflessione è stato piantato quando ero alle elementari. Un giorno, quasi per caso, mi capitò tra le mani Il grande libro dell’autosufficienza di John Seymour (il perché mi capitò tra le mani è un’altra storia). Le illustrazioni minuziose mi affascinavano: descrivevano ogni elemento necessario a rendere una proprietà davvero autosufficiente con una chiarezza sorprendente.

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  • Scuse da giardiniere

    Scuse da giardiniere

    È una scusa tipica tra i giardinieri dire ai visitatori che avrebbero dovuto vedere il giardino la settimana scorsa. O la prossima. O in estate, in autunno, o in qualsiasi momento tranne che ora.

    A Garden for all Seasons – Reader’s Digest

    Noi giardinieri – come tanti altri, del resto – siamo maestri nel concentrarci sui difetti, più che sull’enorme lavoro che abbiamo fatto per rendere il giardino quello che è.

    L’incipit di questo libro cattura perfettamente questa frustrazione. Il visitatore era felice, il giardino gli piaceva. Non serviva dirgli che in un altro momento sarebbe stato migliore, chissà poi se era vero. Anzi, ora che lo sa, forse gli sembra già meno speciale.

    Ma ormai, la frittata è fatta.